Quello che è stato.

Prima mi son ritrovata in una specie di momento mistico.

Non ti ho solo pensata. No. Non ho solo pensato, ripensato, ai vecchi ricordi, vecchi, offuscati, ricordi, annebbiati. No. Stavolta ho sentito, ho provato, ho riprovato, tutto quello che mi hai fatto sentire, provare, dato.

L’ho sentito intensamente, dentro, come se stessi viaggiando nel tempo, come se fossi tornata indietro, ad un anno fa, sul letto sfatto di camera tua.

Ho riprovato tutto. Ho percepito quei sentimenti, provati per la prima volta nella mia vita. Era roba forte, fortissima, a me estranea prima di quel momento, di quei momenti. Mai provata roba del genere.

Roba.

Tutto.

Non mi pento di nulla e mai mi pentirò.

Ho dato tutto.

Ho dato me stessa.

Ti ho dato tutto.

Ti ho dato me stessa.

E so che anche tu mi hai dato tutto, mi hai dato te stessa. Lo so. Lo percepivo.

Al cento per cento. Senza sconti.

Ho provato cose troppo forti, troppo profonde, troppo indescrivibili.

Pochi capiscono. Pochi capiranno.

Non mi pento di nulla.

Di ogni granello o montagna data, regalata, donata, senza mai avere la presunzione di ricevere qualcosa in cambio. Non mi pento.

A volte penso che non proverò più, mai più, quelle cose. Con nessuno.

A volte ci credo davvero. A volte meno. Ma so che è stato e sarà diverso, per me, per te, tra noi.

So che abbiamo amato allo stesso identico modo io e te. Nessuna delle due ha amato più o meno dell’altra. Questo lo so. Ma so che sarà diverso.

Tu eri più piccola, più piccola di me. Tu sei più piccola (in tutti i sensi).

Tu proverai tanto ancora. Anche io, si.

Ma io ero, quando ho provato quelle cose, in un’età in cui si riesce ad amare sul serio e si rischia di non amare mai più allo stesso modo, con la stessa sincerità, con la stessa intensità. Non che tu non mi abbia amata davvero. Ma eri piccola, sei piccola. Anagraficamente potresti pure sembrare grande ma dentro sei piccola. Son piccola anch’io allo stesso modo tuo, ma diversamente.

Amerai di nuovo. Anch’io amerò di nuovo, si. Ma forse tu amerai di più. Io non lo so.

Ma nonostante tutto sono felice. Felice e soddisfatta per aver dato tanto, ricevuto tanto, provato tantissimo. Non tornerei indietro. Ormai è finito tutto. Ormai è cambiato tutto. E va bene così. E’ giusto. Ma tutto ciò che è stato rimarrà per sempre nitido nella mia testa. Ma ricordo e ricorderò per sempre, con un sorriso, quello che è stato.

 

Verde e azzurro.

Sono tornata. Di nuovo a casa. Non ci sarà più l’Arno a farmi compagnia ma meravigliosi monti ricoperti di fiorente vegetazione.

Siedo su una panchina alla Villa. Vasco Brondi mi tiene compagnia con il suo libro che vorrei non finisse mai. Davanti a me il verde e l’azzurro. Attorno a me niente e nessuno. Solo sue anziani in una panchina più in là parlano di politica. Io origlio interessata.

Vorrei sedermi in mezzo a loro ed ascoltare i loro pareri sul mondo, l’Italia, il governo che sta facendo solo danni.

Gli anziani parlano sempre di politica quando si riuniscono, fateci caso.

 

Primo giorno a casa.

Il mio caro amico Arno.

La vista, dalla finestra della mia enorme camera, è stupenda.

L’Arno è così bello, così imponente, maestoso. Uno specchio d’acqua non proprio limpida sul quale si rispecchia una città intera.

Tiro su la zanzariera. Mi affaccio. Fumo un’altra sigaretta.

E’ sera. La luce dei lampioni sul Lungarno si riflette sulla superficie dell’acqua che danzando emette un luccichio quasi ipnotico. Mi perdo in quel movimento dolce.

Sto al secondo piano. Osservo la gente passare di là. Ognuno è immerso nei propri pensieri. Non si accorgono di me, sto troppo in alto e nessuno guarda in alto, nessuno alza la testa. Guardano quasi tutti nella direzione dei loro piedi oppure il loro schifoso cellulare che ha l’indegno compito di tenerli lontani dal mondo reale.

Non guardano nemmeno l’Arno, loro. Io non faccio altro che ammirarlo invece, studiarlo. Se potessi guarderei solo quello, nient’altro, nessun altro.

Non mi vedono ma io vedo loro. Rifletto. Penso che ognuna di quelle persone ha una propria vita. Alcuni di loro saranno felici. Molti saranno tristi come me, come tre quarti della popolazione mondiale.

Ogni sera la stessa storia. Tiro su la zanzariera, mi affaccio, osservo, rifletto.

Cerco di contare i lampioni che costeggiano quel fiume che i pisani non degnano di uno sguardo. Son troppi, non riesco. Dalla visuale che la finestra della mia stanza in lungarno mi offre, per una questione di prospettiva, le sagome dei lampioni più lontani si accavallano, così perdo sempre il conto dopo pochi secondi.  Ci rinuncio. In fondo che mi importa. Non guarderò più l’Arno. Non sarà più l’unica cosa bella di questa città che non sento mia, la prima cosa bella che vedevo al mattino o l’ultima cosa che mi teneva compagnia la sera, prima di andare a dormire. So che gli mancherò. In fondo, quanti lo hanno guardato come me? Quanti lo hanno amato così? Saranno stati davvero pochi. Ed anche lui mi mancherà, ma sopravviveremo entrambi.  In fin dei conti la vita è fatta di mancanze alle quali, in un modo o in un altro, si sopravvive sempre.

Sicuramente doveva andar così.

Chi doveva dirmelo… Sono affascinata e allo stesso tempo impaurita da ciò che la vita ci riserva, questi cambi di programma improvvisi, inaspettati. Fino a qualche giorno fa stavo male, avevo paura, mi sentivo persa, sola. Non sapevo cosa aspettarmi da questa mia nuova vita, da questo lancio nel vuoto, al buio, che però è durato pochi giorni. Adesso sto meglio. Sarà perché in linea di massima so cosa mi aspetta.

Ho deciso. Torno a casa. Tra le mie cose, le mie persone, la mia quotidianità. E mi sta bene. Voglio questo con tutta me stessa. Adesso lo so. Prima pensavo di odiare questo, di volere altro. Ho provato, forse per poco, ma ho provato. Non avrò rimpianti, forse rimorsi… non so. Ma non potrò rimproverarmi per il fatto di non averci provato. Ho provato. Non fa per me. Voglio la mia vita di prima, la solita, magari con qualche cambiamento, positivo ovviamente. Starò bene.

Forse in pochi potranno capire ciò che ho provato, come sono stata male.

Vedevo nero. Credevo di essere in un incubo e mi chiedevo invano quando mi sarei svegliata. Ho vissuto come in una bolla. Sbaglio. Non ho vissuto affatto. Ho cercato di sopravvivere riuscendoci a malapena… Camminavo per le strade, attraversavo il ponte di mezzo. Ero circondata da tantissima gente ma ero sola.

Mi sentivo fottutamente sola, in una città che non era la mia, con gente che non era la mia, con sorrisi che non mi appartenevano.

Non ricordo ciò che ho visto. Non ricordo i volti, i colori, i profumi, i rumori. In una bolla. Isolata dal mondo, dalla realtà. Che poi quella era la realtà, solo che a me faceva schifo, la rifiutavo.

Mi presento.

Ciao Fiori!

Vorrei iniziare col parlarvi un po’ di me. Si, ma da dove cominciare?! Mmm…vediamo.

Sono una ragazza di 23 anni. Tra poco andrò via di casa per l’università. Frequenterò la facoltà di Lettere che penso sia la più adatta a me. Da sempre amo scrivere, diari, libri, poesie, pensieri. Per questo motivo ho deciso di creare questo Blog in cui finalmente poter condividere tutto ciò che mi balena in testa con qualcuno. Una volta finiti gli studi mi piacerebbe diventare giornalista o magari, perché no,  diventare professoressa di Italiano. Amo la letteratura italiana, i poeti e gli autori della nostra splendida terra. Adoro i bambini e tutto ciò che riguarda il loro fantastico mondo. Mi piacerebbe poter tornare ad avere la loro genuinità, l’innocenza, l’infinita bontà d’animo, lo stupore e la meraviglia negli occhi.

Manca sempre meno alla mia partenza. Ho già preso casa e non nego di essere molto nervosa, agitata per la nuova avventura che mi aspetta ma anche e soprattutto molto entusiasta. Ciò che questa esperienza mi riserva cambierà inevitabilmente la mia vita, nel bene o nel male. Anzi, avendo deciso da un po’ di tempo di prendere la vita con positività dico con fermezza che andrà bene, ne sono certa! Ho una voglia matta di fare nuove esperienze, conoscere un sacco di gente, farmi nuovi amici, innamorarmi perdutamente… Eh si, parlerò anche di questo sul mio diario. L’amore… tasto dolente per molti. Vi racconterò le mie esperienze, le mie delusioni, le mie rivincite e la mia crescita emotiva. Parleremo di questo e di molto altro.

Oggi qui da me piove terribilmente ma io sono felice, sorrido come una scema. Immagino le cose belle che mi aspettano e che sono pronta ad accogliere nella mia nuova vita.

A presto fiori, buona giornata!